mercoledì 30 aprile 2014

DECORO URBANO CAUDIUM/ VIDEO



Guarda la trasmissione 
DECORO URBANO CAUDIUM, L'AMBIENTALISMO DEL TERZO MILLENNIO.

Video Integrale
http://www.usertv.it/2014/04/28/diretta-streaming-decoro-urbano-caudium-lambientalismo-nel-terzo-millennio/

Video Sintesi
http://www.usertv.it/2014/04/29/decoro-urbano-caudium-lambientalismo-nel-terzo-millennio/

Il Movimento Caudino No Amianto ringrazia UserTv e tutti coloro che hanno aderito all'iniziativa e Vi invita a difendere la salute ed il territorio.

domenica 27 aprile 2014

DECORO URBANO CAUDIUM

LUNEDI, 28 APRILE 2014 ORE 21,30

VIDEO CONFERENZA IN DIRETTA

Parteciperanno: 
Valerio Criscuoli, Cmc321/MCNA
Francesco Casale, responsabile No Amianto Forum dei Giovani Cervinara
Nunzio Marcarelli, responsabile territoriale Movimento Caudino No Amianto
Beniamino Villanova, consigliere comunale San Martino Valle Caudina
Francesco Viola , delegato ambiente Comune Cervinara
Pietro Esposito, resp. Protezione Civile Cervinara
Domenico Nak mk Tirino, artista ideatore “In wall we trust” Airola
Ugo Esposito, medico del lavoro Coop.Maccacaro Montesarchio

martedì 15 aprile 2014

Aggiornamenti Decoro Urbano Caudium 15/4



Il Movimento Caudino No Amianto informa i cittadini Caudini sull'evolversi della situazione legata al lancio del Progetto Decoro Urbano Caudium tramite una lettera inviata direttamente ai Primi Cittadini.
Siamo al lavoro per allestire la Videoconferenza, che sarà trasmessa da UserTv e a breve confermeremo la scaletta degli interventi. Ricordiamo che in Valle Caudina l'unico comune attivo è Cervinara, che sotto la spinta di altre associazioni ambientaliste, ha aperto la strada a questa vera e propria rivoluzione dei rapporti tra il Popolo e le Istituzioni. 
Aspettiamo le risposte da tutti i comuni interpellati, ai quali abbiamo inviato la richiesta per l'attivazione di Decoro Urbano.

Ecco i primi sviluppi:

Montesarchio:
Il Movimento 5 Stelle ci ha contattato portando all'attenzione la loro proposta in merito: "Noi del MoVimento Cinque Stelle Montesarchio abbiamo protocollato la richiesta dal 6 Novembre 2013, ad oggi ancora nessuna risposta dal comune".
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San Martino Valle Caudina:
Beniamino Villanova consigliere comunale della lista civica "E' tempo di cambiare" sostiene l'iniziativa e si rivolge alle istituzioni locali: "Basta con le segnalazioni ai vigili o al dipendente di turno!Anche noi abitanti del Comune San Martino siamo a pieno titolo nell' era della democrazia digitale che fornisce una miriade di strumenti per abbattere le distanze chilometriche che si formano tra amministratori e cittadini, anche nei piccoli paesi.
Uno di questi è Decoro Urbano,un social network, un servizio 2.0 per una cittadinanza attiva, uno strumento gratuito per il cittadino che consente di inviare, tramite smartphone o sito, segnalazioni riguardanti situazioni di degrado urbano. Al contempo è uno strumento per l'Amministrazione Pubblica per monitorare il territorio e/o per comunicare al cittadino le opere d'intervento".
"CHIEDIAMO CON FORZA CHE LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE ATTIVI AL PIU' PRESTO QUESTO SERVIZIO PERCHE' CREDIAMO che la partecipazione sia la forza motrice di ogni cambiamento, il modo migliore per consentire ad ogni idea innovativa di incidere positivamente sulla qualità della nostra vita.
Diamo fin da ora la nostra piena disponibilità per l' attivazione e il funzionamento del servizio nell'interesse di San Martino Valle Caudina". 
Al momento è possibile segnalare situazioni di degrado per le seguenti categorie:
- RIFIUTI (rifiuti a terra, discariche abusive, cassonetti colmi, televisori, lavatrici, biciclette, etc.)
- VANDALISMO / incuria (panchine rotte, graffiti)
- DISSESTO STRADALE (buche, marciapiedi inagibili, strisce pedonali logore)
- ZONE VERDI (aree verdi incolte, abbandonate, prive di irrigazioni)
- SEGNALETICA (segnaletica stradale danneggiata, non sufficiente o mancante)
- AFFISSIONI ABUSIVE (manifesti e cartelloni abusivi su muri e/o superfici con divieto d’affissione)
Ogni Comune che aderisce ha accesso ad un proprio pannello di amministrazione per il controllo delle segnalazioni effettuate sul territorio di propria pertinenza, per ogni segnalazione può quindi segnare lo stato come “IN ATTESA”, “IN CARICO” e “RISOLTA”.
Le segnalazioni possono essere inviate dal sito attraverso la procedura guidata o via smartphone, dove è sufficiente lanciare l’app e scattare una foto per far sì che il dispositivo vi associ automaticamente le coordinate GPS e visualizzi la segnalazione sulla mappa.
Da quel momento gli utenti possono commentarla, condividerla online o sottoscriverla (tasto DU IT!) accrescendone la visibilità.

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Il Movimento Caudino No Amianto INVITA  tutte le Istituzioni, i Forum dei Giovani attivi, le associazioni, i partiti, le liste civiche a sostenere l'iniziativa Decoro Urbano. 
La Valle Caudina potrà unirsi a difesa del Territorio e della Salute.

Per adesioni ed informazioni:

noamianto@libero.it

lunedì 14 aprile 2014

Decoro Urbano Caudium - Ecco le richieste Ufficiali.

Pubblichiamo le richieste inviate ai Sindaci della Valle Caudina.
Per ora ha aderito solo il Comune di Cervinara.
 Aspettiamo con fiducia le risposte positive delle altre amministrazioni. 
M.C.N.A
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 Questo l'allegato che illustra Decoro Urbano:

venerdì 11 aprile 2014

Progetto Decoro Urbano Caudium!




Progetto Decoro Urbano Caudium!


“Una mappatura dettagliata dell’amianto in Valle, soprattutto con l’aiuto dei più giovani”. Il Direttivo del Movimento Caudino No Amianto lancia il nuovo progetto intitolato Decoro Urbano Caudium, ossia un’azione ambientalista territoriale nata per coinvolgere le nuove generazioni e i Comuni a difesa della salute. “L’idea nasce all’inizio del 2014 dopo aver conosciuto l’applicazione Decoro Urbano, totalmente gratuita, che fino ad ora è stata approvata ed utilizzata solo dal Comune di Cervinara. Vogliamo allargare il fronte di questa nuova battaglia a tutta l’area della Valle Caudina -dichiara il Direttivo del No Amianto-  perché siamo convinti che questi nuovi mezzi di denuncia sociale possano essere preziosi per segnalare l’amianto e non solo”. Una rivoluzione 2.0 a difesa dell’ambiente che dovrà unire tutti i comuni caudini e parte dai più giovani. “Con una semplice foto si possono salvare molte vite umane – sostengono gli attivisti- e puntiamo al coinvolgimento a trecentosessanta gradi per superare le distanze tra popolo ed istituzioni, spesso imbrigliate dalla burocrazia e spiazzate dai tagli del Governo centrale. Con Decoro Urbano, invece, ci sarà totale trasparenza, visto che le immagini saranno pubbliche fino alla soluzione del caso”.  Il No Amianto parte da due foto emblematiche, già visibili in rete, scattate una a Cervinara e l’altra a Paolisi: “Abitazioni private e luoghi di lavoro, sono due aspetti della problematica estremamente delicati, perché spesso non si conosce la pericolosità dell’esposizione a questa fibra che provoca diverse forme di tumore alle vie respiratorie. I costi per lo smaltimento sono elevati, sia per i privati, sia per le casse comunali e solo con l’unità di tutta Caudium possiamo combattere questa piaga ed abbattere gli oneri per l’isolamento e lo smaltimento dell'eternit. 
Il 28 aprile, giornata mondiale in ricordo delle vittime dell’amianto, allestiremo una video conferenza insieme al dottor Ugo Esposito, medico del lavoro e dirigente nazionale dei Verdi - chiude la nota il Direttivo-  per illustrare il Progetto Decoro Urbano Caudino, alle amministrazioni comunali e ai giovani cittadini. Inoltre, ripercorreremo le tappe di questa tragedia silenziosa che colpisce ogni angolo d'Italia. Un corso di formazione diretto, non i soliti convegni che spesso sono solo fine a se stessi”. 

Il direttivo M.C.N.A.


venerdì 4 aprile 2014

DISASTRO AMIANTO!


Disastro amianto, in Campania quattro milioni di tonnellate da rimuovere

In regione ci sono oltre 4 milioni di tonnellate di materiali che contengono amianto da rimuovere e centinaia di nuovi casi di malattie correlate ogni anno. Ma il picco deve ancora arrivare. Intanto, il registro mesoteliomi è fermo e il piano nazionale non è mai partito. La denuncia dell'Osservatorio Nazionale amianto: "Pericoloso sottovalutare questo problema"

Quattro milioni e trecentomila tonnellate. Un numero impressionante: parliamo di amianto, e della “morte bianca” che in Italia miete 5mila vittime ogni anno.  In Campania c’è una bomba a orologeria: più di quattro milioni di tonnellate di materiali che contengono questo letale minerale sono ancora intorno a noi. Case, scuole, ospedali. E poi ci sono diverse centinaia di tonnellate di amianto “friabile”. Difficile quantificare quanto di queste fibre finisca nei nostri polmoni, perché gli sversamenti abusivi sono continui e le bonifiche mai partite sono troppe. Nel 2012 sono stati 405 i nuovi casi di malattie correlate all’amianto tra i lavoratori del settore privato, e sempre nel 2012 sono stati diagnosticati circa 100 nuovi casi di mesotelioma, il terribile tumore dei polmoni correlato all’asbesto.

I numeri li snocciola l’Osservatorio Nazionale Amianto, che  domani, a partire dalle 10 del mattino, terrà a Napoli un convegno, organizzato presso l’istituto alberghiero di Ottaviano, nel quale saranno illustrate le drammatiche condizioni nelle quali versa la Regione Campania, con esperti e magistrati, e presenterà in quell’occasione il piano regionale amianto per la Campania.  ”Mentre il Governo Renzi proclama di voler rivisitare e di voler attuare il piano amianto del Governo Monti che però le Regioni hanno già bocciato, e che è assolutamente inadeguato, si continua a morire in Campania come nel resto d’Italia – attacca l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio –  con un incremento della mortalità non solo per le patologie correlate all’amianto, ma anche per altre patologie tumorali, rispetto alle quali l’amianto è un agente quantomeno concausale, che comunque facilita l’insorgenza di ogni altra patologia tumorale”.

LE ETERNIT CAMPANE
Eternit e Italsider di Bagnoli, Sacelit di Volla, Tecnotubi di Torre Annunziata, ex Sofer di Pozzuoli, l’Avis di Castellammare, la Firema di Caserta, l’ex Iscochimica di Avellino, la Fincantieri di Castellammare di Stabia. Sono solo alcune delle fabbriche interessate dal fenomeno amianto. Poi ci sono gli sversamenti abusivi, “spesso in mano alla criminalità, anche organizzata”, ricorda Bonanni, in discarica ma anche nei centri abitati.

IL PROCESSO ETERNIT: L’AMIANTO E’ ANCORA DISASTRO
Clamoroso, poi, il caso dell’Eternit di Bagnoli: nel 2012 una inchiesta di Fanpage.it  con l’Osservatorio Nazionale Amianto ha squarciato il velo sul disastro ambientale, ancora presente. In queste immagini si vede amianto ovunque: nella fabbrica dismessa, nelle strade adiacenti, sull’asfalto, in sacconi mal conservati all’aperto. E poi le storie delle famiglie che in quei territori hanno perso i loro cari. Alcuni vi lavoravano, altri semplicemente abitavano lì. Queste immagini sono poi finite tra le mani del pm Raffaele Guariniello. Sulla base delle nuove prove, la Corte di Appello di Torino ha accolto il ricorso del procuratore e della difesa delle vittime e il 3 giugno dell’anno scorso ha condannato Stephan Schmidheiny anche per i casi dei decessi tra i lavoratori di Bagnoli: “La pena è stata portata da 16 a 18 anni proprio per questo”, precisa l’avvocato Bonanni.


IL PICCO ARRIVERA’ NEL 2020 
Il Registro Mesoteliomi è fermo al 2008 e ciò “non aiuta a prendere atto della drammaticità dei problemi legati all’amianto”. E l’incidenza è destinata ad aumentare. Secondo le stime, “presumibilmente intorno al 2020 e fino al 2030, sia per i mesoteliomi che per altri tumori polmonari e patologie come l’asbestosi legate all’amianto, ci sarà un picco di morti”. Questo è dovuto al lungo periodo di latenza, anche 40-45 anni, tra l’esposizione all’amianto e il momento nel quale si manifesta la malattia. A questo si aggiunge che, nonostante una legge del 1992 abbia vietato finalmente l’utilizzo del letale composto in Italia, in molti casi le bonifiche non sono state effettuate e la popolazione resta esposta all’amianto.

LE SCUOLE  ALL’AMIANTO
Esiste, poi,  ancora tanto amianto in edilizia. Un esempio? Gli istituti scolastici: “Il premier Matteo Renzi – sottolinea il presidente dell’Osservatorio –   sembra non voler affrontare il problema: quando ha fatto riferimento alle ristrutturazioni delle scuole, ha sorvolato sull’amianto”. Che, però, resta un problema pressante: “Abbiamo calcolato – spiega Bonanni – che in Italia ci sono 2.400 scuole con amianto, che non potrebbero essere ristrutturate senza prima essere bonificate, perché le fibre di amianto si disperderebbero nell’aria”.


IL PIANO NAZIONALE? UN BLUFF
Esiste un “Piano nazionale amianto” approvato dal Governo Monti nel 2013, che però non è mai entrato in vigore perché la Conferenza Stato-Regioni non gli ha dato il via libera. Il problema, come spesso accade, sono le coperture finanziarie. “Il piano nazionale amianto del governo Monti non è condivisibile – spiega l’avvocato Ezio Bonanni –  non dice la verità sulle dimensioni del problema dal punto di vista epidemiologico, si riferisce unicamente a circa mille decessi l’anno per il mesotelioma pleurico ma non parla di tutte le altre patologie legate all’amianto. Noi, invece, vorremmo partire dai territori con piani regionali: bisogna dare priorità alle bonifiche, che potrebbero essere attuate con una organizzazione meno verticistica, senza programmi calati dall’alto, utilizzando al meglio le risorse. Un esempio: utilizzare i fondi strutturali europei e la leva fiscale per consentire la detrazione delle spese nel rinnovamento degli impianti”.