giovedì 16 luglio 2009

GiustificaOggetto: Comunicato Stampa

Il Movimento Caudino No Amianto informa la stampa che le attività a difesa dell'ambiente continuano e rinnova l'invito a tutti i cittadini che hanno a cuore la questione della salute pubblica ad inviare materiale, ossia foto e segnalazioni, affinché si possa estirpare la diffusa piaga dell'eternit, causa di vari tumori alle vie respiratorie.

Il programma, varato a settembre 2007, in questi primi anni di attività, ha sollevato l'attenzione sull'amianto ed in qualche caso è riuscito a mobilitare le istituzioni, le quali hanno provveduto alla rimozione e alla bonifica delle aree interessate.
Tuttavia, bisogna continuare su questa strada, difficile e lunga, perché la difesa della natura è una delle priorità che non può passare in secondo piano.
Inoltre, alcuni aderenti, hanno segnalato questa efficace iniziativa: “se vedete coperture di eternit usurate, o meno, inviate una lettera al Sindaco della città dove si trova il pericoloso oggetto, con scritto la via, il numero civico e ogni riferimento che renda più completa possibile la segnalazione.
A questo punto il Sindaco è obbligato per legge ad inviare la segnalazione all' A.s.l. che manderà a sua volta dei periti che stabiliranno il grado di usura della copertura e se necessaria la rimozione”.

Infine, il direttivo ringrazia tutti i cittadini della Valle Caudina e non che stanno aderendo numerosi sul social network Facebook, perché grazie a loro cresce la possibilità di diffondere il programma del Movimento, articolato in tre semplici punti: informazione, formazione e reazione.
Per quanto riguarda l’organizzazione interna, nelle prossime settimane, allestiremo un coordinamento tra tutte le varie realtà, per eleggere il nuovo presidente, visto che Roberto Grillo, che ricopre la carica, per motivi personali, ha deciso di passare la mano.


Per ulteriori informazioni:
www.noamianto.blogspot.com
noamianto@libero.it
Il Direttivo del
Movimento Caudino No Amianto

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Bruno D'Alessandro e abito a Pomezia, 22 anni di fabbrica e 15 di disoccupazione fra lavoro interinale cooperativa ed altro. Contaminato amianto reddito zero, mia moglie lavora ed in questo modo siamo andati avanti fino ad adesso. Famiglia regolare 2 figlie. Entrato in fabbrica nel 73 a Genova, sono d'origine abruzzese, nell'80 sono arrivato a Pomezia ed ho potuto lavorare fino al 95 regolarmente.

Son stato costretto alle dimissioni incentivate e due anni di mobilità con una lettera di licenziamento per motivi disciplinari per via dell'ambiente di lavoro. Non ho potuto agire altrimenti. La fabbrica dove stavo, in seguito è stata dismessa e i miei ex compagni di lavoro son riusciti ad ottenere l'esposizione all'amianto qualche beneficio, io ormai ero fuori e la mobilità lunga per arrivare fino alla pensione.

Aggiungo solo che quello che hanno chiamato amianto in realtà deve essere altro, tanti son morti e una volta disgregata la fabbrica la cosa è chiusa. Resta un cadavere eccellente, cioè io, e non sono più riuscito a ricollocarmi.

Bruno D'Alessandro