BONIFICARE SIGNIFICA AMARE!
Si continua a registrare un
''eccesso'' di mortalità, ricoveri e casi di tumore nei siti di interesse
nazionale per le bonifiche (Sin), a rischio per l'inquinamento ambientale,
mentre nei luoghi dove vi è stata lavorazione dell'amianto aumentano i casi tumorali
di mesotelioma pleurico polmonare. Da Casale Monferrato a Taranto, da Gela a
Broni, si conferma dunque alto il rischio per la salute dei cittadini. Il dato
emerge dall'aggiornamento del Rapporto Sentieri sugli insediamenti a rischio da
inquinamento, finanziato dal ministero della Salute e coordinato dall'Istituto
superiore di sanità (ISS).
I siti Sin analizzati, spiega il direttore
del Dipartimento Ambiente-Prevenzione dell'Iss Loredana Musmeci, ''sono stati
18 sul totale di 44, poiché si sono potuti prendere in considerazioni solo i
siti per i quali sono disponibili i Registri tumori, ad oggi ancora non
uniformemente presenti su tutto il territorio nazionale''. La mortalità è
stabile rispetto al Rapporto 2010-11, ha sottolineato l'esperta, ''ma la novità
di questo rapporto, pubblicato sul sito dell'Associazione italiana di
epidemiologia, sta nell'aver analizzato anche altri parametri come, appunto, le
schede di dimissioni ospedaliere e l'incidenza generale dei casi di tumore''.
Emerge, avverte, ''un eccesso di morti, ricoveri e tumori in tutti i 18 Sin
considerati, con un aumento dei tumori 'da amianto'''. Dati che evidenziano
l'urgenza di azioni mirate poichè, afferma Musmeci, ''c'è un rischio per la
salute della popolazione''. Per questo, rileva, ''bisogna procedere quanto
prima alle bonifiche ambientali in tutti i siti, anche se va precisato che
l'eccesso nei casi di tumori può essere dovuto a più fattori e non solo a
quello dell'inquinamento ambientale''.
Il precedente Rapporto 2010 aveva documentato
un eccesso di incidenza per cancro in tali aree pari al 9% negli uomini e al 7%
nelle donne. Alcuni esempi: nel nuovo rapporto, per il tumore della tiroide in
alcuni SIN sono stati rilevati incrementi per quanto riguarda sia l'incidenza
(Brescia-Caffaro: + 70% per gli uomini, +56% per le donne; Laghi di Mantova:
+74%, +55%; Milazzo: +24%, +40%; Sassuolo-Scandiano: +46%, +30%; Taranto: +58%,
+20%) sia i ricoveri ospedalieri. Sempre grazie alle analisi dell'incidenza
oncologica e dei ricoverati, inoltre, a Brescia-Caffaro sono stati osservati
eccessi per quei tumori che la valutazione della Agenzia internazionale per la
ricerca sul cancro dell'OMS (IARC) del 2013 associa certamente (melanoma) o
probabilmente (tumore della mammella e per i linfomi non-Hodgkin) con i PCB
(policlorobifenili), principali contaminanti nel sito. L'incidenza di melanoma,
infatti, rivela un eccesso del 27% e del 19% rispettivamente tra gli uomini e
le donne, mentre i ricoveri ospedalieri per la medesima malattia fanno registrare
un eccesso del 52% nel sesso maschile e del 39% in quello femminile.
Ancora: eccessi per mesotelioma e tumore
maligno della pleura si registrano invece nei SIN siciliani di Biancavilla (CT)
e Priolo (SR), ma anche nei SIN con aree portuali (Trieste, Taranto, Venezia) e
con attività industriali a prevalente vocazione chimica (Laguna di Grado e
Marano, Priolo, Venezia) e siderurgica (Taranto, Terni, Trieste). Nel SIN di
Porto Torres (SS), inoltre, si registrano eccessi di mortalità, incidenza oncologica
e ricoveri per malattie respiratorie e tumore del polmone.
(ANSA).
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/05/12/rapporto-2014-sui-siti-inquinati-eccesso-mortalita-e-tumori_0540597a-382c-4a64-a024-9af36c434398.htmlhttp://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/05/12/rapporto-2014-sui-siti-inquinati-eccesso-mortalita-e-tumori_0540597a-382c-4a64-a024-9af36c434398.html
* SIN: Siti di interesse nazionale
I siti d’interesse nazionale (SIN) sono aree del territorio
nazionale definite in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e
pericolosità degli inquinanti presenti, all’impatto sull'ambiente circostante
in termini di rischio sanitario ed ecologico e di pregiudizio per i beni
culturali ed ambientali. I SIN sono individuati e perimetrati con Decreto del
Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con
le regioni interessate.
Differiscono dagli altri siti contaminati anche perché la
loro procedura di bonifica è attribuita al Ministero dell’ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare, che può avvalersi anche dell’ISPRA, delle
ARPAT e dell'ISS ed altri soggetti.
Nella tabella sono riportate le norme d’individuazione e
perimetrazione dei SIN (ad oggi 54); in alcuni
siti con aree molto vaste (ad esempio Litorale Domizio Flegreo-Agro
aversano, Litorale Vesuviano, Bacino del Sarno), alla perimetrazione è seguita
una sub-perimetrazione, condotta a scala di dettaglio, che ha evidenziato le
aree sulle quali avviare le procedure di caratterizzazione.
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